Archivio | gennaio 2013

IL VEDOVO PAUL

In una goccia d’attimo
svanirono le tre direzioni
del Tempo,
Mary tra le sue braccia
aveva gli occhi di Alice,
e Paul,
Paul avrebbe scommesso che la sua mente
sarebbe schizzata via da quell’attimo
come un cavallo imbizzarrito
oltre lo steccato…
Credeva, il vedovo Paul,
che non ce l’avrebbe fatta,
ogni molecola del suo cranio
sarebbe esplosa nella notte…
Tetra meraviglia.
Le sue mani avrebbero stretto
quel collo di rabbia
fino a spegnerne lo sguardo.
Amare nuovamente si può
ma non gli stessi occhi,
non quell’espressione amata già.
Non gli stessi occhi,
pregò, implorò,
non gli stessi occhi,
ma Mary, povera Mary,
quello sguardo era anche suo
non l’aveva rubato,
ed era stato d’Alice un tempo,
ora, un tempo, ora ed allora
da impazzire, da impazzire,
o uccidere, o morire,
e avrebbe urlato
e pianse invece,
Paul, invece, pianse..
Gli occhi di Alice lo accarezzarono,
s’arresero,
se n’andarono…
gli occhi di Mary si intenerirono,
non capiva e non avrebbe capito mai
che ciò che ami torna,
e poiché è già trascorso
il suo momento più non aspetta.
E Paul,
Paul aveva vinto,
Paul aveva amato.

L.Q.

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